Campora: scarsa partecipazione all’incontro con il sindaco

Per stemperare il clima di tensione che sta creando il dibattito intorno al referendum di separazione di Campora San Giovanni da Amantea, il sindaco Pellegrino ha voluto incontrare sabato scorso i cittadini della frazione interessata dalle spinte di autonomia.

Un gesto di distensione soprattutto in seguito alla decisione del Consiglio di Stato di sospendere le procedure di voto e rimandare il giudizio di merito al Tar di Catanzaro.

Nelle sue dichiarazioni fatte all’indomani della pubblicazione delle motivazioni dello stop, il primo cittadino si era dichiarato soddisfatto ma contemporaneamente pronto e disponibile ad una aperta collaborazione per ricucire lo strappo tra le diverse anima della città.

Progetto Temesa insiste sulla separazione

Se l’incontro proposto dal sindaco di Amantea e tenutosi sabato presso l’auditorium Don Peppino Arlia sembra porsi in linea con le buone intenzioni espresse in conferenza stampa, diversa è invece l’opinione dei sostenitori del referendum.

Dal comitato “Ritorno alle origini di Temesa” infatti arrivano parole dure, che sottolineano la scarsa partecipazione dei cittadini all’appuntamento con il primo cittadino proprio come segno di protesta.

L’incontro con la cittadinanza era stato da più giorni preannunciato e campeggiava su tutti i social. Doveva servire al primo cittadino per puntellare con la comunità camporese un punto di partenza per tentare di invertire il trend di travolgente simpatia verso Temesa che sempre più pervade gli umori della frazione.

In realtà, è stato un clamoroso flop! Poche decine di persone (e fra queste molti amanteani e addirittura un gruppetto che notoriamente è schierato con il SI a Temesa) hanno occupato la moltitudine di sedie che erano state allocate per quella che negli auspici del comitato del NO avrebbe dovuto essere una sorta di spartiacque. Invece, si è appalesato un colpo d’occhio malinconico con tanto spazio desolatamente deserto e che ha anche creato non pochi problemi all’acustica.

Se si pensa che poche settimane fa il Comitato del SI in un incontro con i cittadini presso l’Hotel “Al torrione” di Campora si era registrata la presenza di circa 500 persone, la serata di ieri sera certifica inoppugnabilmente la portata del rapporto numerico tra lo schieramento del SI e quello del NO. Un rapporto di 10 a 1.

Quando sarà, non ci sarà partita…

Insomma, mutuando il famoso bollettino di guerra del generale Armando Diaz, il sindaco Pellegrino ha dovuto risalire in disordine e senza speranza la Statale 18 verso Amantea, che aveva disceso con orgogliosa sicurezza.

Una serata che plasticamente dà una rappresentazione del sentimento dei camporesi. C’è un sentimento diffuso che pervade tutti gli strati sociali e che fonda la propria certezza su un assunto. Il futuro del paese e la propria crescita sociale, culturale ed economica dovrà necessariamente prescindere da Amantea. Solo così Campora potrà uscire da una condizione di marginalità, di abbandono e di subalternità.

L’iter giurisdizionale potrà avere dei rallentamenti, delle battute d’arresto. Questo è fisiologico. Ma indipendentemente da tutto, la convinzione profonda dei camporesi e il proprio slancio verso l’autodeterminazione non subiranno battute d’arresto, non si estinguerà!

Quale sarà ora la prossima mossa?

mariacg

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