PD Amantea e l’illusione del referendum

Un nuovo intervento arriva dalla compagine del Partito Democratico nepetino sul tema caldo del prossimo referendum che vedrà decidere gli abitanti di Campora San Giovanni sulla separazione dal Comune di Amantea.

Dopo le preoccupazioni già espresse sul rischio di indebolimento dei territori e delle comunità se il referendum dovesse avere esito positivo e dovesse quindi formalizzarsi la scissione, il Circolo “Moro-Berlinguer” torna a far sentire la sua voce riportando alla memoria le iniziative e le proposte fatte nel corso della storia politica cittadina più recente.

Dalla Casa di Comunità all’Ufficio postale di Campora

A leggere il documento del Comitato “Ritorno alle origini di Temesa” si rimane esterrefatti.

Il palese intento di buttarla in caciara denota che gli argomenti del dibattito sono esauriti. Una farneticazione che non consente neppure di cogliere il senso più vero della nostra posizione. Già, perché tra gli “illusi” noi annoveriamo anche loro (che – al netto delle fastidiose parole spese nei nostri confronti – agiscono perseguendo il loro obiettivo in buona fede)!

Rileviamo, quindi, la stravaganza di non ricevere una risposta da coloro i quali abbiamo tirato in ballo, bensì dal Comitato “Ritorno alle origini”, che nulla c’entrava con la nota a firma del gruppo dirigente del Partito Democratico cittadino. Non vorremmo davvero che qualcuno “utilizzasse” questi nostri concittadini come testa d’ariete per continuare a nascondersi tenendo saldi i fili!

Alcune cose, però, riteniamo utili quantomeno ricordarle ovvero farle conoscere. Troviamo alquanto bizzarro che si evochi la storia di 2500 anni fa e non si abbia alcuna contezza di quella recente.

È grazie al PD ed alla Rete Difendiamo la Salute, infatti, che l’evoluzione del Poliambulatorio in Casa di Comunità è stata inserita nel piano degli interventi per la realizzazione delle strutture sanitarie nella provincia di Cosenza previste nella ripartizione programmatica del PNRR.

Siamo stati noi a far presentare l’interrogazione parlamentare per la riapertura dell’Ufficio postale di Campora San Giovanni e quella per interessare il governo in seguito al crollo avvenuto nel centro storico di Amantea.

I nostri rappresentanti hanno attenzionato l’allora Ministro Minniti per il mantenimento della Tenenza della Guardia Di Finanza.

Anche durante la breve, e finita male, esperienza dell’amministrazione Pizzino qualche risultato il nostro rappresentante in Consiglio (senza ruoli esecutivi ma con una funzione di garanzia per poco più di un anno) “qualcosa” per il territorio lo abbiamo fatto. Si pensi alle 40 borse di studio per studenti delle scuole di Amantea e Campora San Giovanni ovvero alla miriade di regolamenti scritti perché mancanti!
Potremmo andare avanti!

Forse l’interrogativo – “solo ora ci si rende conto che nel territorio qualcosa non va” – il Comitato dovrebbe chiederlo a se stesso. Di certo quando il PD ha presentato istanze e rivendicazioni lo ha fatto guardando il territorio nella sua unitarietà e non per tentare di fare gli interessi di una parte di esso (magari a discapito del resto)!

Riteniamo di dover concludere questo nostro intervento con il medesimo auspicio di qualche giorno fa. Un auspicio che – sperando questa volta venga interpretato nel modo corretto – rivolgiamo anche ai nostri concittadini del Comitato “Ritorno alle origini di Temesa”.

Qui ci si “scanna” per qualcosa che “non si può fare”. Salvo i casi di fusione tra più comuni, non possono essere istituiti nuovi comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza, che altri comuni scendano sotto tale limite. Lo dice la norma. Chi va millantando il contrario illude coloro i quali credono nel progetto “Temesa”. Noi siamo convinti che questa illusione abbia l’obiettivo di dividere le nostre comunità e il nostro territorio per renderlo debole, fragile e povero.

Sulla scala c’è chi scende e c’è chi sale! Noi stiamo scendendo. Qualcuno potrebbe salire: e quel qualcuno non è Temesa!

Ecco perchè dovremmo insieme, uniti e con forza chiamare ai danni il Consiglio regionale.

mariacg

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