Mare Pulito: dove sono i dati dei Comuni?

Le spiagge che con la stagione estiva accolgono i bagnanti e i turisti vengono frequentemente utilizzate come biglietto da visita dei nostri territori. Cosa succede però se l’incuria e la sporcizia rendono i mari e le coste impraticabili? E cosa succede alla salute dei cittadini dei paesi costieri che quotidianamente vivono ed entrano in contatto con i residui e i rifiuti smaltiti non correttamente?

Nel periodo estivo si alternano freneticamente le lodi per la bellezza dei nostri mari e le lamentale per le condizioni in cui spesso versano. Ma non basta trovarsi di fronte alle difficoltà e alle brutture. La questione va affrontata con serietà tutto l’anno, perché è un tema che riguarda principalmente la tutela dell’ambiente e della salute.

L’associazione Mare Pulito, che da anni si impegna insieme ad altre realtà per sollecitare, sensibilizzare e tenere alta la guardia, ha impostato la propria attività nel coinvolgere le istituzioni per un lavoro sinergico e strutturale.

Scadenze mancate sui territori

Con grande soddisfazione, nel mese di agosto era stato presentato a Paola il sito Tuffiamoci, portale istituzionale realizzato della Provincia di Cosenza, in attuazione del protocollo d’intesa sottoscritto da 21 comuni, associazioni ambientaliste ed Arpacal.

Un impegno assunto dalle amministrazioni locali per essere protagonisti e interlocutori attenti di azioni ed interventi a favore dei territori e delle comunità.

Tra gli obiettivi fissati anche la raccolta di dati per monitorare le acque e la depurazione, in un ottica di trasparenza e salvaguardia della costa tirrenica cosentina.

Azioni che però sembrano rimanere solo sulla carta e nelle intenzioni. Al termine dell’anno, infatti, l’associazione Mare Pulito rende noto con disappunto che nessun Comune del Tirreno cosentino sta rispettando le scadenze riportate nel protocollo d’intesa sottoscritto.

Dalle informazioni in possesso della Provincia nessun comune avrebbe caricato sul portale la documentazione richiesta, cioè i report sullo smaltimento dei rifiuti degli impianti di depurazione, la cartografia della rete fognaria e delle stazioni di sollevamento, le giornate dedicate alla repressione degli eventuali scarichi abusivi.

Che fine hanno fatto le parole e le promesse pronunciate nei mesi estivi? Come si può pensare di migliorare la situazione senza un impegno costante e sistematico?

Alcuni segnali incoraggianti

Se i Comuni sembrano latitare, l’impegno della Provincia si è indirizzato su due fronti: da un lato la richiesta alla competente Regione Calabria di una nuova legge regionale in materia di tutela dei corpi idrici e disciplina degli scarichi, dall’altro le azioni di sorveglianza delle coste tirreniche e delle foci con l’ausilio del Corpo di Polizia Provinciale.

L’associazione dal canto suo sta portando avanti con determinazione la sua azione di informazione negli istituti scolastici dei diversi Comuni e di sorveglianza degli impegni sottoscritti nel Protocollo d’intesa. Un’azione di pungolo e di vigilanza che ci si augura possa spronare tutti ad assumere con maggiore responsabilità la preoccupazione del benessere collettivo.

mariacg

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