C’è chi si prodiga per rendere i luoghi comuni spazi vivibili per tutti e chi invece si diverte a deturpare l’arredo urbano.
É il caso stavolta di una panchina, distrutta nella zona del lungomare. Un danno che è non solo di natura economica per le casse comunali della città, ma che diventa anche emblema di disaffezione da parte di alcuni verso ciò che è bene di tutti.
Sarà stata una ragazzata, sarà il frutto di un atto di goliardia, certo è che ora i cittadini di Amantea hanno una panchina in meno e quindi uno spazio in meno attorno a cui ritrovarsi. Perché una semplice panchina può essere davvero simbolo dello stare insieme, del fare comunità, del prendersi del tempo per chiacchierare con altre persone.
Inoltre questo non è l’unico atto di vandalismo di cui i residenti della città tirrenica si lamentano. Atti più o meno gravi che annullano gli sforzi di chi diligentemente cerca di mantenere un buon livello di pulizia e di decoro nelle strade e nelle piazze cittadine. E se il tema legato ai rifiuti abbandonati sembra essere più complesso da tenere sotto controllo, la gravità degli arredi distrutti lancia segnali di allarme da prendere in più seria considerazione.
Intanto il primo auspicio ora è che venga ripristinata al più presto la fruibilità della panchina.
