Botta e risposta tra Di Tanna e Pellegrino

Il clima politico nella città di Amantea continua ad essere frizzante e il battibecco tra maggioranza e opposizione tiene banco nella cronaca cittadina.

Nello specifico sembra non placarsi la polemica tra la consigliera di minoranza Emilia Di Tanna e il sindaco di Amantea Vincenzo Pellegrino.

Dopo l’interrogazione presentata da Di Tanna e le critiche mosse alla Giunta in carica sulle modalità di gestione delle comunicazioni ufficiali e sull’assenza di confronto democratico con tutte le forze politiche elette, si aggiunge ora un nuovo tassello.

Sgarbo istituzionale o normale procedura?

La consigliera del gruppo “Per Amantea” ha denunciato una mancanza di rispetto di cui si è sentita vittima nei giorni scorsi. 

A mezzo stampa ha infatti accusato il sindaco Pellegrino di non averla ricevuta. Di Tanna racconta di essersi recata negli uffici comunali per prendere visione degli atti riferiti alle sedute consiliari, assolvendo quindi al suo mandato ed esercitando un suo diritto. Si è scontrata lì con l’assenza del segretario, figura direttamente preposta a rispondere alle sue richieste, ma anche con la porta chiusa del primo cittadino impegnato in altro. 

Un atteggiamento che Di Tanna ritiene inaccettabile e sintomatico di un modus operandi arrogante e antidemocratico, che denota una chiusura a qualsiasi forma di dialogo e di trasparenza.

A questa narrazione Pellegrino risponde rigettando e smontando le accuse rivolte. Sull’assenza del segretario, sottolinea innanzitutto l’esistenza di giorni e orari di lavoro specifici e stabiliti da tempo. E il lunedì e il giovedì sono scoperti da calendario. 

Sulla porta chiusa e la mancata accoglienza, il sindaco antepone impegni istituzionali già fissati e quindi lo svolgimento di una riunione delicata con rappresentanti del Fai.

Infine l’accusa di mancanza di trasparenza e di rispetto democratico viene ribaltata facendo ricorso alla necessità di regole e disposizioni che devono essere rispettate da tutti, perché il tempo del privilegio personale è definitivamente terminato.