Mentre i bagnanti si godono le bellezze della costa tirrenica cosentina, resta alta la guardia sulle condizioni della qualità e della pulizia delle acque.
Un’attenzione che rende alta la tensione tra la Regione Calabria e le amministrazioni locali in merito alle responsabilità e agli interventi da effettuare per garantire la sicurezza e la salute dei villeggianti.
Il sindaco di Amantea Vincenzo Pellegrino risponde alle accuse del presidente Roberto Occhiuto puntualizzando alcuni aspetti di propria competenza e difendendo l’operato a favore dei cittadini.
Dopo l’ordinanza regionale emessa nel mese di luglio, prosegue l’azione di controllo sulle acque da parte della Regione Calabria. E per i Comuni di Amantea, Nocera Terinese e Falconara Albanese arriva un atto formale di diffida.
Al centro di quest’ultima misura c’è il malfunzionamento dei depuratori che nei giorni scorsi ha nuovamente reso impraticabile il mare del basso Tirreno cosentino. E in particolare ai Comuni citati viene attribuita dal governatore la responsabilità di non aver vigilato e non essere intervenuti con tempestività.
Il sindaco Vincenzo Pellegrino però non ci sta e replica sottolineando l’estraneità del Comune di Amantea, da lui amministrato. Secondo il primo cittadino nepetino infatti il depuratore fallace è allocato nel territorio di Nocera Terinese, Comune capofila dell’infrastruttura, a cui sono state riversate tutte le competenze economiche spettanti.
Altro discorso è invece riferibile al sistema fognario della città. Ad Amantea – precisa Pellegrino – è stata efficientata la rete fognaria con sostituzione di tutte le pompe delle stazioni di sollevamento, giusto il finanziamento concesso dalla Regione, e nel recente periodo non si è verificato nessun sversamento a mare. Le indagini effettuate da Arpacal sulle acque antistanti le spiagge di Amantea sono state giudicate Eccellenti. Il problema segnalato dal Presidente in realtà consiste nello smaltimento dei fanghi del Depuratore.
Conti alle mani il Comune di Amantea ha avanzato richiesta di finanziamento alla Regione per questa specifica operazione ottenendo però risposta negativa e potando usufruire soltanto delle somme per la sostituzione della pompe.
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