Temesa: tra storia antica e amministrazione moderna

La “contesa” di Campora San Giovanni tra i comuni di Amantea e Serra d‘Aiello alimenta la contrapposizione tra i sostenitori delle varie posizioni.

Se il comitato “Ritorno alle origini di Temesa” infatti avvalora la propria richiesta di referendum per la separazione da Amantea puntando sulle radici storiche e identitarie della frazione tirrenica, sul versante opposto si pone chi sostiene la validità di mantenere l’unità amministrativa per consolidare ed incrementare un progetto di sviluppo territoriale di più ampio respiro.

La storia più moderna dell’amministrazione di Campora

Il professor Alfonso Lorelli, docente e storico, puntualizza con dati e date alla mano le politiche e gli interventi che le diverse amministrazioni comunali hanno nel tempo riservato ai territori oggetto oggi di attenzione. 

Le amministrazioni comunali di Amantea, con o senza la partecipazione diretta di assessori e sindaci della frazione, sono state – secondo Lorelli – sempre molto sensibili alle esigenze di sviluppo del territorio di Campora: così 1) nel 1953 (sindaco Settimio Perna, assessore di Campora Veltri Salvatore) il Consiglio comunale deliberava l’acquisto della sorgente “Cannitello” ed accendeva un mutuo di 27 milioni per la costruzione del primo acquedotto della frazione che allora contava circa 700 abitanti; 2) con un mutuo di 20 milioni acceso nel 1958 (sindaco Alessandro De Munno- assessore di Campora Metallo Domenico) furono asfaltate alcune strade collaterali alla SS108. 

Lo storico ricorda ancora la manifestazione del 1969, a seguito della quale la Cassa per il mezzogiorno approvò il progetto e concesse il mutuo per un nuovo acquedotto Campora-Coreca; dopo un mese iniziarono i lavori per asfaltare le strade interne; il primo ottobre del 1970 iniziò a funzionare la sezione staccata della scuola media che tre anni dopo ottenne l’autonomia.

E ancora si fa cenno ai finanziamenti comunali, statali e regionali utilizzati per venire incontro alle esigenze di una comunità in rapida ascesa (edificio scuola elementare, edificio scuola media, lungomare, delegazione municipale, mercatino coperto, campo sportivo, cimitero, acquedotto, fognature, ecc.). Così come si fa riferimento ai due più importanti investimenti in opere pubbliche fatti a vantaggio di tutta la collettività amanteana, decisi negli anni ottanta e novanta (Porto turistico e PIP – piani di insediamenti produttivi).

Il futuro di Serra d’Aiello

A cavallo tra passato e futuro si collocano le voci che arrivano da parte serrese. Alcune riflessioni sposate dal comitato riprendono ancora una volta la comune origine, facendo leva sui reperti conservati nel Museo Archeologico Temesa, ma aprono anche ad una prospettiva di sviluppo per il futuro. Il crescente spopolamento dei borghi interni infatti rischia di depauperare la comunità di Serra, che troverebbe nell’annessione di Campora la possibilità di inserirsi in un piano di rilancio socio-economico. Quello sbocco sul mare che nell’antichità ha caratterizzato la nascita e lo sviluppo dei commerci con la Grecia può diventare oggi opportunità di partecipazione alla rinascita turistica e culturale dell’area.

mariacg

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